Passato oltre un decennio dalla riforma del 2012, il sistema normativo che regola i principali istituti comuni alle professioni ordinistiche, è urgente, e non più procrastinabile, una riforma degli Ordini Professionali. Ripartito, dopo un anno di silenzio, il confronto tra Governo e Categorie per la revisione del DPR 137/2012 e diversi sono gli Ordini – tra cui il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali – che hanno richiesto di intervenire. L’attuale sistema normativo è superato, in molti casi obsoleto con norme e principi generali da attualizzare ai cambiamenti legislativi che si sono intercorsi nel tempo. Per il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali è urgente, avviare una armonizzazione di procedure, omogenee e condivise, riguardanti, ad esempio, l’accesso all’Albo, il tirocinio, la formazione continua, le regole di voto, di parità di genere e di rappresentanza territoriale, oltre a regole per l’indipendenza delle funzioni disciplinari, la digitalizzazione dei procedimenti e il rafforzamento del rapporto con le istituzioni e con il sistema dell’istruzione tecnica e universitaria.
Il contesto economico, tecnologico e sociale in cui operano oggi i professionisti italiani è radicalmente cambiato: l’innovazione corre più veloce della burocrazia, le sfide ambientali e digitali impongono nuove competenze, e la domanda di garanzie da parte dei cittadini si è fatta più complessa e sofisticata. Alla luce di questo scenario non è possibile operare con regole, che in più casi e in più ordinamenti, si riferiscono a contesti di oltre trent’anni fa. Servono strumenti aggiornati, regole snelle, modelli organizzativi contestualizzati al tempo in cui si opera. Solo così le professioni ordinistiche potranno riconoscere la natura pubblicistica della loro funzione e svolgere il ruolo di sussidiarietà nei confronti dello Stato, contribuendo al processo di ammodernamento del Paese, velocizzazione delle procedure e riduzione della burocrazia.