Il Cnpi chiede un tavolo di confronto per disciplinare la normativa in maniera armonica
“No all’istituzione del nuovo Albo degli esperti nella valutazione dei danni. Questi soggetti hanno già il loro albo di riferimento, ed è quello dei Periti Industriali. Piuttosto apriamo un tavolo di confronto sul tema per consentire a tali figure di poter accedere al nostro albo, quindi alla cassa di previdenza, e facendo così chiarezza su una materia delicata, da tempo controversa, che tocca i temi della salute e della sicurezza”.
Il presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati Giovanni Esposito manifesta così la propria contrarietà contro due provvedimenti legislativi, attualmente in discussione in X Commissione Senato -e ora unificati- che prevedono rispettivamente l’istituzione dell’Albo degli esperti nella valutazione dei danni, con la contestuale abrogazione del ruolo dei periti assicurativi e la possibilità per questi soggetti di potersi iscrivere alla Cassa previdenziale ed assistenziale dei Periti Industriali e dei Periti industriali Laureati (Eppi).
“Con la creazione di un nuovo ordine”, aggiunge Esposito, “il legislatore invece di fare chiarezza sulle competenze di chi svolge l’ attività di accertamento dei danni, genera un’ulteriore confusione. Creare un nuovo albo non solo viola i principi comunitari di proporzionalità in materia di nuove professioni, (laddove si chiede di evitare il proliferare di nuovi albi quando esiste una copertura legale rappresentata da ordini che già si occupano della materia), ma va ad attribuire ai periti assicurativi competenze a loro non riconosciute, oltretutto in via riservata, avvalorando un principio gravissimo su una materia molto delicata: dalla ricostruzione dinamica di un incidente dipende non solo la responsabilità –talvolta anche penale- di chi ha causato l’incidente ma anche il successivo coinvolgimento delle compagnie assicurative che scendono in campo per il risarcimento del danno. Si tratta di una competenza riservata agli iscritti agli albi professionali di ingegneri e periti industriali dell’area meccanica e navale che presuppone conoscenze specifiche in determinate materie e garantite solo da un soggetto iscritto all’albo che ha seguito un percorso formativo riconosciuto, ha superato un esame di abilitazione ed è sottoposto a un serio sistema disciplinare e di controllo. La scelta del legislatore appare ancora più insensata alla luce delle modifiche al codice penale che ha introdotto il reato dell’omicidio stradale, quindi una ricostruzione dinamica di un incidente redatta da un soggetto privo di competenze, ha dei riflessi anche sul piano penale e sul diritto di difesa.
“Proprio alla luce di tutto questo”, chiude il Presidente dei Periti Industriali, non serve introdurre nell’ordinamento un nuovo albo per questi professionisti giacchè quello che ospita tali professionalità già esiste ed è quello dei Periti Industriali, chiediamo quindi al governo di aprire un tavolo di confronto per disciplinare una materia che tocca i diritti alla sicurezza e alla salute garantiti dalla carta costituzionale: chiunque subisca un processo penale e ha interessi da salvaguardare, sia come imputato che come parte lesa, merita che l’accertamento della verità sia nelle mani di professionisti competenti”.
18 marzo 2022