“L’approvazione del disegno di legge Manfredi è un segnale davvero importante, perché vuol dire che Governo e Parlamento stanno puntando in concreto sul futuro del Paese, sui giovani e sulla loro formazione”. Così Giovanni Esposito, presidente del Consiglio nazionale dei Periti industriali e dei Periti Industriali laureati, commenta l’approvazione oggi da parte dell’Aula del Senato, all’unanimità e in via definitiva, del disegno di legge Manfredi che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti accogliendo, tra l’altro, diverse richieste avanzate dalla categoria.
“Il via libera al Ddl rappresenta per noi un segnale importante per ridisegnare finalmente un quadro normativo più coerente tra il sistema formativo e quello delle professioni. Una necessità del sistema Paese nel suo complesso e non di una categoria professionale. Per questo ringrazio l’ex-ministro dell’università Gaetano Manfredi per la lungimiranza con cui ha costruito un provvedimento che guarda al futuro dei nostri giovani e il relatore Manuel Tuzi che durante la prima lettura del testo alla Camera ci ha assicurato un confronto e un dialogo costante”.
“Rendere abilitanti le lauree professionalizzanti che prevedono l’accesso alla professione di perito industriale laureato, e cioè come stabilisce il Decreto Ministeriale n.446 del 2020, le classi di laurea professionalizzante in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (classe LP-01), in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (classe LP-02) e in professioni tecniche industriali e dell’informazione (classe LP-03), significa che la formazione maturata durante il corso di studi universitari diventerà più corrispondente alle conoscenze e alle abilità che dovrà possedere il professionista. Ma significa anche aver costruito un percorso che va davvero nella direzione della modernizzazione, del rilancio e della ripresa del Paese, garantendo una veloce collocazione dei nostri giovani in quelle aree strategiche del mercato dove serviranno tecnici qualificati, chiamati a svolgere tutte quelle attività in cui dovranno concretizzarsi gli investimenti del Piano di ripresa e resilienza. A questo punto”, ha chiuso Esposito, “toccherà a noi, a tutte le categorie professionali che potranno, se vorranno, completare e attuare, come prevede lo stesso disegno di legge una riforma delle professioni tecniche coerente con le evoluzioni in atto, eliminando le sovrapposizioni di competenze e di ambiti professionali simili”.
28 ottobre 2021