Torna a crescere il numero degli aspiranti alla professione di perito industriale. Dopo anni di lieve flessione, infatti, si arresta il calo dei candidati all’esame di abilitazione che tornano a salire. Già dal 2019 il loro numero aveva ricominciato ad assestarsi su posizioni di segno positivo per arrivare ai quasi 1700 dell’anno in corso.
Non solo, perché cambia anche la loro composizione: secondo i dati, infatti, crescono i laureati triennali -probabilmente a seguito dell’evoluzione del modello di accesso alla professione da diploma a laurea triennale con la legge 89/16- e si modifica l’articolazione dei profili di specializzazione. Aumentano, quindi, i candidati alla sezione elettrotecnica e automazione che rappresentano circa il 35% del totale degli aspiranti alla professione, seguiti da chi ha una specializzazione in meccanica pari a circa il 20% e dai termotecnici, un orientamento che sembra assecondare i nuovi spazi di domanda che si stanno creando nel mercato del lavoro.
“La professione negli anni è cambiata profondamente ed è ancora in evoluzione” commenta il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giovanni Esposito, “quell’estrema flessibilità e adattabilità a contesti innovativi, l’ha resa estremamente reattiva rispetto alle evoluzioni e alla capacità di intercettare i nuovi spazi di mercato. Cambia, quindi, il profilo dei nostri iscritti e cambia anche l’approccio alla libera professione che dopo anni di crisi generalizzata sta tornando ad essere positivo.
L’approccio al modello libero-professionale, infatti, ha chiuso infine Esposito, “sta tornando quello di un tempo anche sulla scia dell’ambizioso programma di rigenerazione che il Governo vuole portare a compimento e per il quale serviranno tecnici qualificati chiamati a svolgere tutte quelle attività in cui dovranno concretizzarsi gli investimenti del Pnrr. Le sfide sono numerose e impegnative, ma possono rappresentare una grande opportunità per i giovani che attraverso l’iscrizione potranno presidiare molte aree strategiche che il Piano intende incentivare.”
12 ottobre 2021