Ogni giorno in Italia oltre un milione e mezzo di persone progetta, controlla e adegua sistemi tecnici, apparati, impianti, garantendone il funzionamento e la sicurezza. Professionisti che lavorano dentro le fabbriche o nella libera professione, con una gamma di competenze che si estende dall’elettrotecnica all’edilizia, dalla chimica alla meccanica fino all’informatica e all’elettronica.
Professionisti che sanno leggere dentro i sistemi tecnici e che detengono quindi una chiave di interpretazione della società, dei suoi cambiamenti e della sua evoluzione. I periti industriali. Il primo riconoscimento giuridico della professione del perito industriale risale al 1929, con l’indicazione dei requisiti morali e scolastici per ottenere l’iscrizione all’albo. I consigli dei Collegi eleggono i componenti del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, che dà voce e rappresentanza alle istanze della professione in tutte le sue articolazioni, salvaguardandone l’identità e l’autonomia professionale.
La storia della Categoria dei Periti Industriali segue di pari passo lo sviluppo economico italiano. Infatti, le trasformazioni del mondo industriale e l’aumento notevole di figure professionali ha fatti sì che i vecchi “quadri” schizzassero fuori dalle fabbriche e scoprissero che il proprio bagaglio culturale poteva essere speso nel mondo della libera professione.