Renato D’Agostin è stato eletto oggi uno dei vicepresidenti dell’Uni, l’Ente italiano di normazione per il triennio 2017-2019.
Nella riunione di oggi Piero Torretta è stato confermato Presidente dell’UNI, mentre tra i Vicepresidenti, accanto a Stefano Calzolari, Massimo De Felice, Andrea Rolando, è stato nominato per la prima volta, un rappresentante dei periti industriali. Questo successo per la rappresentanza delle professioni segue quello delle scorse elezioni, in cui la categoria era già presente tra gli eletti nel Consiglio direttivo dell’ UNI.
“Lo scopo del nostro ingresso in UNI”, ha affermato Renato D’Agostin, Vicepresidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, “è stato sin da subito quello di rafforzare l’ente condividendone la governance, e lavorando in sinergia insieme a tutti i componenti che sinora ne hanno portato avanti l’amministrazione.
Come professionisti crediamo fortemente nell’esigenza di modernizzazione e di sviluppo di questo paese, anche se questa modernizzazione è spesso rallentata dalla presenza di troppi soggetti regolatori. Ecco perché per favorire la semplificazione delle attività normative, vogliamo che Uni sia il punto di riferimento per accelerare le decisioni, per realizzare norme intelligenti e utili, e soprattutto realizzate per chi, poi, concretamente le deve utilizzare.
E’una stagione nuova in cui istituzioni, ricerca, professioni, impresa e produzione, lavoreranno insieme per scrivere le regole volontarie superando autoreferenzialità e divisioni che ormai non hanno più ragione di esistere. L’impegno del nuovo Consiglio, infatti, dovrà favorire la partecipazione di soggetti esperti nei gruppi di lavoro a beneficio delle norme di sistema sulle attività professionali che sono uno strumento quotidiano per l’esercizio della professione.
Ma soprattutto, ha chiuso il neoeletto vicepresidente, dobbiamo diffondere la norma tecnica e, quindi, la cultura della regola d’arte a tutti gli addetti ai lavori e anche alla cittadinanza. Si tratta, infatti, di un patrimonio della nostra società che non può essere disperso e che garantisce qualità della produzione dei beni materiali e dei servizi intellettuali. Naturalmente questa diffusione dovrà coniugare la necessità degli introiti e la più ampia fruibilità possibile della norma”.