Recepimento Direttiva RED III: le proposte della Categoria

Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, in relazione all’esame parlamentare dello schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva (UE) 2023/2413 – RED III, ha inviato una nota alla VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e alla X Commissione (Attività Produttive, Commercio e Turismo) della Camera dei Deputati, per richiamare l’attenzione delle Commissioni su alcuni aspetti: la definizione e il mantenimento di target chiari e vincolanti relativi ai combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO), e in particolare all’idrogeno rinnovabile in un quadro che vede la professione del Perito Industriale come protagonista attivo della transizione energetica. Nello schema di d.lgs. di recepimento della RED III, presentato dal Governo nel mese di ottobre 2025, tali target non risultano esplicitamente ripresi, né è definito un percorso progressivo di incremento delle quote di idrogeno rinnovabile (RFNBO) nei settori interessati. Omissione che rischia di indebolire la certezza programmatica per gli investimenti e la pianificazione industriale, nonché di limitare la coerenza del quadro normativo nazionale rispetto alle strategie europee e agli strumenti di sostegno. In coerenza con la missione istituzionale della Categoria a favore della transizione energetica, il CNPI propone che nel provvedimento di recepimento della RED III vengano considerate le seguenti misure:
1. Reintrodurre nel testo del decreto di recepimento i target RFNBO previsti dalla Direttiva RED III, come riferimento minimo nazionale: Industria: almeno 42% RFNBO entro il 2030, 60% entro il 2035; Trasporti: almeno 1% RFNBO entro il 2030.
2. Prevedere un sistema di monitoraggio e certificazione tecnico-industriale, affidato al GSE con il contributo degli Ordini professionali tecnici, per la tracciabilità e la garanzia di origine dei combustibili RFNBO.
3. Promuovere il coinvolgimento delle competenze tecnico-professionali – in particolare dei Periti Industriali – nelle fasi di progettazione, installazione e gestione degli impianti di produzione, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno rinnovabile, anche in connessione con le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e le reti di servizi ancillari locali.
È bene, inoltre, ricordare che il CNPI con nota al MASE, inviata anche al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, aveva già formalmente richiesto di intervenire per integrare nel Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199 l’idrogeno rinnovabile tra i vettori energetici ammessi per la valorizzazione dell’energia condivisa nelle CER. Proposta che mirava a colmare un vuoto normativo che attualmente impedisce il pieno riconoscimento dell’idrogeno rinnovabile nei meccanismi di incentivazione e condivisione energetica, in piena coerenza con le previsioni della Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III).