Il Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle professioni, Jacopo Morrone, ha incontrato oggi il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali Claudio Guasco laureati e il vicepresidente Sergio Comisso.
L’incontro, a cui era presente anche l’onorevole Ingrid Bisa (Lega), ha rappresentato l’occasione per portare sul tavolo del dicastero alcune questioni cruciali per la categoria a partire dalla richiesta di una revisione complessiva dell’ordinamento professionale. Si tratta per i periti industriali di una riforma particolarmente urgente non solo perché risponde all’esigenza di snellimento e razionalizzazione del sistema invocata dall’Europa, ma anche perché asseconda quel processo di evoluzione avviato con la Legge 89 del 2016 tutt’ora in atto ma non ancora completato.
In particolare la categoria chiede un accorpamento delle aree di specializzazione da 26 a 7 che afferiscono a tre macro settori (civile, tecnologico e informazione), mettendo così fine alla suddivisione nell’albo di una pletora di settori poco rispondenti alle specializzazioni diffuse tra gli iscritti e rispetto a quelle richieste dal mercato.
“I nostri ordinamenti sono fermi a una normativa obsoleta“, ha dichiarato il presidente Guasco, “basti pensare che attualmente per accedere al nostro albo ci sono 26 esami di stato a parità di percorso formativo quando, invece, lo scenario normativo potrebbe consentire un accorpamento in sette aree di specializzazione e tre settori di attività. Uno snellimento necessario anche rispetto a un mercato professionale profondamente cambiato negli ultimi anni con la crisi dei settori tradizionali e la nascita di nuovi ambiti di attività e specializzazione. L’incontro di oggi – ha concluso il presidente del Cnpi Guasco – rappresenta un’ottima occasione per la ripresa di una collaborazione costruttiva col Ministero. Auspichiamo che rappresenti solo l’inizio di una sinergia importante per attuare un processo di riforma necessario non tanto nell’interesse dei professionisti quanto della collettività che richiede servizi professionali sempre più specializzati”.